La doratura in foglia
La doratura è un processo di decorazione ornamentale usato su diversi materiali e con diverse tecniche per impreziosire un oggetto tramite l’apposizione di un sottilissimo strato d’oro, detto “foglia d’oro”. I suoi usi principali sono nella produzione di volumi di pregio per bibliofili, nella decorazione di mobili di lusso, nell’arte e molto altro. La doratura era una tecnica molto diffusa nell’arte e nell’architettura medievale, soprattutto in quella bizantina e rinascimentale, dove la foglia d’oro veniva usata nei dipinti su tavola in legno, per esaltare l’effetto visivo delle aureole dei santi, o il brillare del sole.
Esistono diverse tecniche inerenti alla doratura in foglia che i possono trovare elencate nel libro dell’arte di Cennino Cennini, un trattato medievale che riassume tutto il sapere empirico delle botteghe; in sostanza la tecnica della doratura in foglia si può dividere in due grandi categorie: a secco (o a missione) e ad acqua (o a guazzo). Per entrambe è necessario avvalersi di superfici il più possibile levigate, e per far ciò si ricorre all’uso della gessatura con gessi di Bologna o di caolino; poi si procede alla preparazione con delle argille macinate di vari colori, tra le quali il più usato è il bolo armeno, tipico rosso che si vede in prossimità delle consunzioni delle dorature. A questo punto la foglia d’oro viene posta sul cuscinetto e tagliata in piccole superfici tramite una spatola imposta sull’oggetto da decorare a secco, ovvero utilizzando delle colle messe in precedenza o ad acqua servendosi di un’emulsione a base di colla di pesce. La finitura è la fase più delicata, l’oro può essere pulito con una pietra d’Agata o pattinato con terre o altre finiture.
Oggi è veramente difficile trovare dei bravi doratori, in quanto questa è un po’ desueta in virtù dei suoi costi e di un cambiamento generale del gusto dell’arredo. Ciò nonostante i doratori diventano interpreti fondamentali per il recupero e la valorizzazione dei sontuosi arredi antichi.