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Restauro quadro gravemente danneggiato

restauro-quadro-danneggiato-1-825x510È arrivato in laboratorio il mese scorso un malato veramente grave, un quadro anticoIl ritratto del giovane uomo francese o spagnolo (a giudicare dal colletto della camicia!) presentava una lacerazione multipla con sfilacciature della tela proprio sul volto del nostro gentiluomo.
Il dipinto da restaurare mi è pervenuto con una vecchia foderatura con un telaio non consono; inoltre, si capisce anche a occhio nudo, il quadro nasce come ovale ma ne è stata poi modificata la dimensione nel tempo. Il primo lavoro è il consolidamento dell’opera. In questo caso l’unica operazione da fare è una foderatura doppia. Una volta ben consolidato il supporto con un nuovo telaio idoneo con chiavi, procediamo con la fase di pulitura, dove emerge un film-pittorico completamente diverso.

restauro-quadro-danneggiato-2-768x1024Dalla prova di pulitura è evidente, come la patina gialla della vecchia vernice e lo sporco da inquinamento, abbiano appiattito e reso meno plastica la figura. Sono emersi anche dettagli che prima non si notavano: ad esempio il ricamo sul colletto della camicia o i boccoli dei capelli del nostro protagonista. Una volta finita la fase di pulitura, si iniziano a stuccare tutte le parti con mancanza di film-pittorico, cercando di riprodurre la stessa rugosità superficiale originale. Poi si eseguono i primi ritocchi a tempera e una volta finiti si vernicia il dipinto. A questo punto la fase finale di ritocchi a vernice al cavalletto.

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Ed ecco il nostro protagonista completamente rinato!
Pronto per il suo ruolo di ammaliatore, appeso su una parete di un caldo salotto per contribuire ad arredare una bella casa.

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La battaglia contro i tarli

Anobium_punctatum01Con l’avvicinarsi della stagione calda si può ripresentare il fastidioso problema dei tarli, questi piccoli parassiti che si nutrono delle essenze lignee dei nostri mobili antichi, indebolendone le strutture fino al limite estremo di comprometterne la stabilità o la resistenza.

Cosa fare? Quella contro i tarli è una guerra e come tale è composta da diverse battaglie:

  1. Una continua e attenta ricognizione dei nostri arredi è la prima azione da mettere in pratica; è inutile disinfestare laddove non sono manifesti i segni della presenza degli insetti. I campanelli d’allarme più evidenti sono le montagnette di farina di segatura, di polvere di legno che si accumulano in prossimità dei forellini del legno.  I tarli infatti scavano delle gallerie all’interno del legno, il cui diametro varia in relazione alla dimensione dell’insetto.  Quando arrivano in superficie danno luogo ai caratteristici cumuli di polvere di legno. Attenzione: questi segnali sono da considerarsi allarmanti se e solo se il legname in questione è fermo da tempo; infatti se agitiamo o movimentiamo un vecchio legno tarlato non faremo altro che fare uscire dalle gallerie la vecchia polvere, ma non è detto che vi sia presente l’insetto.
  2. Una volta sospettata la presenza dei tarli abbiamo da scegliere tra diverse modalità di attacco; per semplicità esecutiva vogliamo qui considerare solamente due strategie: quella localizzata e quella volumetrica. La prima è consigliata per piccole superfici o piccoli oggetti in corrispondenza di un numero limitato di forellini. Bisogna comperare in colorificio un apposito liquido antitarlo e con una siringa iniettarlo forellino per forellino; finita questa operazione, bisogna chiudere accuratamente tutti i forellini trattati con della cera solida, in modo tale da creare una sorta di tappo per il veleno iniettato e per poter controllare in futuro la presenza di nuovi forellini. La seconda modalità, invece, viene considerata laddove l’infestazione è molto estesa e risulterebbe quindi impossibile un intervento localizzato. Si devono riunire gli arredi da sottoporre al trattamento in un locale che va debitamente sigillato con del nastro di carta in corrispondenza degli stipiti dei serramenti, quindi si acquista in colorificio una bombola di gas antitarlo ad erogazione spontanea, la si attiva e si esce dal locale sigillandone la porta. Dopo poche ore secondo le istruzioni del prodottosi da aria al locale e si presta attenzione alla presenza di eventuali insetti morti (così conosciamo il nostro nemico!)
  3. La terza fase è di fondamentale importanza, perché consiste nel ripetere il trattamento a distanza di 15 giorni dal primo; questo perché, se all’epoca del primo trattamento c’era presente qualche larva all’interno delle gallerie, questa è sopravvissuta indenne all’azione del veleno e dopo due settimane può essere in piena attività all’interno del nostro arredo, per cui ripetendo l’operazione avremo maggiori probabilità di successo. L’ultima operazione coincide con la prima e si riassume con una continua sorveglianza degli arredi particolarmente nei mesi caldi. Se i trattamenti applicati non dessero risultati positivi, Vi suggeriamo allora di rivolgerVi ad un restauratore esperto.
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Scoperte da puliture di quadri

Ogni tanto capitava che venissero restaurati, o addirittura fatte delle aggiunte a dei dipinti, a seconda delle preferenze del cliente. Anni fa’ ci è capitato che restaurando un dipinto, ovvero con puliture approfondite e indagini, scoprimmo la realtà di un’opera.

La restauratrice di quadri Isabella Danesini della nostra galleria Ghilli Antichità racconta: “mi capitò di restaurare una Madonna penitente seicentesca ed era particolare perchè io e il cliente nutrivamo dei sospetti su dei rifacimenti del quadro. Questa si presentava come una donna a mezzobusto, con una scollatura molto provocante, ma coperta da un velo e alla base della tela si trovavano dei fiori; con delle prove di pulitura i sospetti si mostrarono sempre più evidenti e così decidemmo di fare una ricerca scientifica tramite una riflettografia (un modo, attraverso dei raggi, per vedere se sotto al dipinto ci fossero altre raffigurazioni). Si verificò dall’indagine che il dipinto non era come appariva, ma sotto vi erano pure altri particolari: originariamente il velo non c’era, quindi la donna aveva i seni scoperti, e dietro i fiori si vedeva il disegno di una clessidra, indice del tempo che passa, e un teschio; così questi sono i simboli della Madonna penitente”.

Dunque è importante pulire e controllare bene i proprio quadri, che possono magari nasconderci delle immagini e significati diversi; per puliture, consigli ed altro rivolgetevi pure a noi, contattando il numero 0270635993 oppure per mail info@ghilli.it.

Ogni tela nasconde una storia, ma sarà quella vera? Scopriamolo insieme!!