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Lo stile Liberty

levriero_con_bambina_scultura_art_dco_3426_org_lLo stile Liberty (1895 – 1914) è un’espressione che è nata contemporaneamente in molti paesi come Francia, Germania, Inghilterra e Scozia ma indipendentemente l’uno dall’altro con una nuova concezione di vivere l’arte. Questo stile, con il quale generalmente si intende definire l’intera produzione eseguita nell’arco compreso tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e i primi venti anni del Novecento, nella realtà in Francia assume il nome di Art Noveau, in Austria di Secession Art, in Germania di Jugendstil, in Inghilterra di Modern Style, in Spagna di Arte Joven, in Italia di Floreale.

Per quanto riguarda il mobilio, viene ravvivato di intarsi, talvolta bizzarri ma sempre riguardo la natura, ora assunta come protagonista indiscussa dell’equilibrio tra uomo e creato; vengono ridotti al minimo le finiture bronzee. L’arredo qui diventava sempre più ricco e sontuoso, pieno di ghirigori e dettagli affascinanti e graziosi, praticamente artistici. Nei mobili, già resi mirabili da una sperimentazione formale in cui vi erano anche delle modifiche delle onde sinuose e luminose, vengono introdotti nella marqueterie antichi proverbi, versi letterari, brani di poesia. Sostanzialmente le caratteristiche dello stile Liberty nell’arredo è il gusto floreale-naturalistico, con decorazioni talvolta di tipo zoomorfe.

Pendola da tavolo Luigi XVI, Bergmiller Paris

pendola-bergmillerLa pendola è un orologio a muro o a tavolo che scandisce il tempo in virtù delle oscillazioni un pendolo. Particolarità di questo oggetto, una pendola da tavolo Luigi XVI è proprio la forma: presenta due colonne, a tempietto, con cassa in marmo bianco di Carrara decorata finemente da bronzi dorati al mercurio e orridamente rifiniti a cesello. Il cesello è un piccolo scalpello con cui si possono lavorare tutti i metalli e le pietre dure; viene usato per decorare, ma anche rifinire in ogni particolare le lastre di metallo e gli oggetti realizzati a fusione, dando il nome ad una delle più importanti tecniche orafe.

La base sagomata è arricchita da due rilievi floreali laterali in bronzo dorato e cesellato ed un bassorilievo centrale, raffigurante un paesaggio allegorico animato da putti e animali. Il quadrante, in smalto su rame bianco con numerazione a cifre romane, è firmato Bergmiller a Paris, con lancette Breguet; affianco vi sono delle eleganti sfingi in bronzo brunito, cariatidi dorate laterali impreziosite da decorazioni floreali e anfore. Bergmiller è un importante orologiaio attivo a Parigi dal 1810 al 1830 nell’atelier di Rue De Petit-Lion Saint Sauveur, ed è anche successore di Rouviere, orologiaio del re Luigi XVI. L’intera architettura di questa raffinata pendola francese, decorata con motivi ornamentali ispirati allo stile Retour d’Egypte, è sormontata da un’aquila dorata posta su un capitello brunito, ornato da dorate ghirlande di fiori. Il pendolo è una rappresentazione del sole, affiancato da morbidi e sinuosi drappeggi. Al sole sono attribuiti moltissimi significati tra cui vita, potenza, forza, energia, chiarezza, ego…

CINOA

cinoa-logo-black-xtralargeCINOA è una federazione internazionale con sede a Bruxelles, fondata nel 1935, di associazioni d’arte e antiquari leader che rappresenta 5.000 rivenditori in tutto il mondo. L’adesione è limitata perché presenta severe norme di qualità e competenza. Il logo “CINOA” è riconosciuto come simbolo, appunto, di qualità, competenza e integrità nel mondo dell’arte e dell’antichità. Si sforza, inoltre, di soddisfare le aspettative dei suoi membri attraverso iniziative attuali e future per:

  • aiutare l’arte e gli antiquari lavorando a livello internazionale;
  • diffondere informazioni sul mercato e le sue regole;
  • promuovere elevati standard etici nel commercio;
  • facilitare la legittima circolazione delle opere d’arte.

“Viaggio in Italia” Goethe

johann_heinrich_wilhelm_tischbein_-_goethe_in_der_roemischen_campagnaA ormai più di 200 anni dalla sua pubblicazione nel 1816 “Il viaggio in Italia” di Goethe sembra quasi contemporaneo; qui parla di un’Italia che spesso nemmeno l’italiano riesce a vedere; della scoperta del paesaggio italiano come immagine e rappresentazione, come quadro, apparenza e visione integrata. Un paesaggio che è anche manoscritto di un’identità culturale di un popolo quasi uno scrigno prezioso della sua cultura. E le pagine di Goethe trasmettono al lettore sguardo, percezione, esperienza per vedere le cose nel mondo come sono “nel Paese della gioia e della bellezza”. Infatti “Viaggio in Itallia” aiuta a vedere le tante magnificenze del nostro Paese con le quali conviviamo e paradossalmente corriamo il rischio di guardarle e non vederle. Fornisce, inoltre, ai potenziali viaggiatori tedeschi uno sguardo nuovo sull’Italia, supportato da dipinti e quadri con osservazioni competenti sulla natura, sulla cultura e anche gli stilli di vita delle persone che vivono in un paesaggio nel quale sono autori, protagonisti e testimoni e quasi non se ne accorgono. “Viaggio in Italia” rappresenta un prototipo di letteratura di viaggio, nuovo e diverso dai tanti diari del secolo precedente, perché registra accanto alle esperienze di conoscenza diretta delle opere del patrimonio dell’arte classica nel loro contesto anche acute osservazioni sulle caratteristiche d’identità e sulla cultura delle popolazioni del sud (Napoli e Sicilia), allora pressoché sconosciute ai tedeschi. Insomma, Goethe descrive e parla dell’Italia in maniera anche dettagliata e astratta, con paragoni e metafore:

“Conosci la terra dei limoni in fiore, dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure, dal cielo azzurro spira un mite vento, quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso, la conosci forse?”  Goethe