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Relitti – Maria Cristina Ballestracci

RELITTI

Maria Cristina Ballestracci

Piccoli oggetti segnati dal tempo, scelti con cura nel tentativo di ridar loro una nuova vita. Maria Cristina Ballestracci indaga così sui significati perduti di questi relitti che, accostati alla parola scritta, assumono una nuova valenza e raccontano la storia del mondo e dell’umanità.

Entrare in contatto con le storie di questi reperti significa rivolgere la propria sensibilità verso le storie di oggetti dimenticati, che trattengono al loro interno parte dei significati del mondo e ci offrono la possibilità di meditare per riscrivere le nostre storie.

L’impronta del tempo crea un legame tra le storie di questi oggetti e le vite degli esseri umani che ne hanno usufruito, toccandoli, calpestandoli o semplicemente guardandoli. Il tutto si intreccia con le storie di chi ha conosciuto la settecentesca Chiesa di San Filippo, usufruendone come luogo di culto o incontrandola durante il proprio passaggio.

Chiesa di San Filippo

a cura di Andrea Mazzoldi

Lettere da lontano – Giulio Casale

Pennabilli Antiquariato presenta Lettere da lontano di Giulio Casale

16 luglio – ore 21:30

Orto dei Frutti Dimenticati, Pennabilli RN

Ingresso gratuito

Necessaria la prenotazione. Invia un’e-mail a info@pennabilliantiquariato.net oppure telefona allo 0541 928578.

In occasione del Cinquantenario di Pennabilli Antiquariato, Giulio Casale torna sulle scene come solista con lo spettacolo di Teatro-Canzone Lettere da lontano.

Voce e chitarra, verrebbe da dire, ma in realtà molto di più: anche la parola letta o recitata entra in scena, creando un’alternanza tra musica e teatro.

Il genere dello spettacolo è il concerto-reading e il repertorio è in parte indefinito, e proviene dall’enorme bagaglio che Casale ha raccolto in anni di attività, ascolti e analisi dei generi musicali e letterari più disparati.

In questa “prima”, Giulio inanella canzoni e letture di autori diversi (tra gli altri Hemingway, Brodskij, Pasolini) dando vita a uno spettacolo in crescendo e unico nel suo genere, tutto da ascoltare.

È considerando quei materiali tutti assieme che emerge l’idea generale: si tratta di riflessioni talvolta interiori, talvolta ad ampio raggio, che guardano il passato e il presente per slanciarsi verso il futuro. Lettere da lontano è questo, in sostanza.

I testi sono esistenzialisti e impregnati di Zeigeist, il clima culturale che caratterizza un’epoca: questi anni tremendi, per dirla con Casale.

Tutto questo non senza ironia: lo sguardo dell’artista sulla realtà è sempre sghembo, talvolta serio, talvolta sorridente o sarcastico, sempre comunque a fuoco e tagliente.

Cinquanta

CINQUANTA

PENNABILLI ANTIQUARIATO

Un evento che ha fatto la storia delle esposizioni di Antiquariato, con i suoi retroscena, le persone che l’hanno creato e vissuto, le personalità che lo hanno frequentato e il luogo che ha reso possibile tutto questo.

L’Associazione Culturale Pennabilli Antiquariato si racconta a partire da quel lontano maggio 1970, prima edizione della Mostra che quest’anno celebra il suo Cinquantenario.

Nomi, ricordi e numeri si materializzano di fronte agli occhi del pubblico grazie alle installazioni curate dal collettivo ferrarese HPO, gruppo di giovani architetti chiamati a riflettere sul forte legame e il ruolo che un evento di tale natura esercita sulla piccola comunità che lo ospita.

La storia della Mostra si sviluppa all’interno di uno degli edifici storici più antichi di Pennabilli, il trecentesco Palazzo del Bargello, location di eccezionale importanza storica. Cinquanta presenta una panoramica ben precisa sull’attività dell’Associazione Culturale Pennabilli Antiquariato e dell’importanza che tale operato ha assunto negli anni.

Palazzo del Bargello

Feriali 15.30 — 20.30

Domenica 10.00 — 13.00 | 15.30 — 20.30

A cura di HPO

In Scena – Ilario Fioravanti

IN SCENA

ILARIO FIORAVANTI

Le opere di Ilario Fioravanti tornano in mostra a Pennabilli grazie ai prestiti concessi dalla Casa dell’Upupa di Sorrivoli, sua dimora e studio d’arte.

Una scena sospesa in cui lo spettatore entra in punta di piedi, silenziosamente, con la sensazione che qualcosa stia per accadere. Le sculture dell’artista cesenate, che hanno assorbito e congelato nella loro materia e nel tempo il gesto e l’impronta della sua mano, assistono a uno spettacolo anch’esso fermo nel tempo, riscaldato dalle luci del palcoscenico.

Due sono le forze che pervadono questo spazio. Il tempo, congelato negli sguardi di questi soggetti e percepibile nell’atmosfera sospesa di questa platea. La vita, che vibra nella materia di queste creature plasmate dalle mani dell’artista, la cui sostanza pare pronta a trasformarsi da un momento all’altro, in una continua tensione all’infinito.

Tracce di un’esistenza, quella di Fioravanti, pervadono intensamente queste figure, che esprimono un amore religioso nei confronti della vita e tutte le sue contraddizioni.

Teatro Vittoria

Feriali 15.30 – 20.30

Domenica 10.00 – 13.00 | 15.30 – 20.30

a cura di Pietro Dani