La battaglia contro i tarli
Con l’avvicinarsi della stagione calda si può ripresentare il fastidioso problema dei tarli, questi piccoli parassiti che si nutrono delle essenze lignee dei nostri mobili antichi, indebolendone le strutture fino al limite estremo di comprometterne la stabilità o la resistenza.
Cosa fare? Quella contro i tarli è una guerra e come tale è composta da diverse battaglie:
- Una continua e attenta ricognizione dei nostri arredi è la prima azione da mettere in pratica; è inutile disinfestare laddove non sono manifesti i segni della presenza degli insetti. I campanelli d’allarme più evidenti sono le montagnette di farina di segatura, di polvere di legno che si accumulano in prossimità dei forellini del legno. I tarli infatti scavano delle gallerie all’interno del legno, il cui diametro varia in relazione alla dimensione dell’insetto. Quando arrivano in superficie danno luogo ai caratteristici cumuli di polvere di legno. Attenzione: questi segnali sono da considerarsi allarmanti se e solo se il legname in questione è fermo da tempo; infatti se agitiamo o movimentiamo un vecchio legno tarlato non faremo altro che fare uscire dalle gallerie la vecchia polvere, ma non è detto che vi sia presente l’insetto.
- Una volta sospettata la presenza dei tarli abbiamo da scegliere tra diverse modalità di attacco; per semplicità esecutiva vogliamo qui considerare solamente due strategie: quella localizzata e quella volumetrica. La prima è consigliata per piccole superfici o piccoli oggetti in corrispondenza di un numero limitato di forellini. Bisogna comperare in colorificio un apposito liquido antitarlo e con una siringa iniettarlo forellino per forellino; finita questa operazione, bisogna chiudere accuratamente tutti i forellini trattati con della cera solida, in modo tale da creare una sorta di tappo per il veleno iniettato e per poter controllare in futuro la presenza di nuovi forellini. La seconda modalità, invece, viene considerata laddove l’infestazione è molto estesa e risulterebbe quindi impossibile un intervento localizzato. Si devono riunire gli arredi da sottoporre al trattamento in un locale che va debitamente sigillato con del nastro di carta in corrispondenza degli stipiti dei serramenti, quindi si acquista in colorificio una bombola di gas antitarlo ad erogazione spontanea, la si attiva e si esce dal locale sigillandone la porta. Dopo poche ore secondo le istruzioni del prodottosi da aria al locale e si presta attenzione alla presenza di eventuali insetti morti (così conosciamo il nostro nemico!)
- La terza fase è di fondamentale importanza, perché consiste nel ripetere il trattamento a distanza di 15 giorni dal primo; questo perché, se all’epoca del primo trattamento c’era presente qualche larva all’interno delle gallerie, questa è sopravvissuta indenne all’azione del veleno e dopo due settimane può essere in piena attività all’interno del nostro arredo, per cui ripetendo l’operazione avremo maggiori probabilità di successo. L’ultima operazione coincide con la prima e si riassume con una continua sorveglianza degli arredi particolarmente nei mesi caldi. Se i trattamenti applicati non dessero risultati positivi, Vi suggeriamo allora di rivolgerVi ad un restauratore esperto.