Maurizio De Paoli, relatore della serata del Grand Tour

In vista dell’evento del 13 ottobre 2016 “Grand Tour” che si terrà a Palazzo Bovara (Corso Venezia 51, Mi) in compagnia di molti antiquari milanesi, abbiamo contattato il relatore Maurizio De Paoli che ci introdurrà in questo viaggio. L’architetto De Paoli è laureato in architettura a pieni voti presso il Politecnico di Milano; ha iniziato l’attività professionale dedicandosi alla progettazione nell’ambito residenziale, commerciale e industriale; si dedica anche alla ricerca ed all’insegnamento nel campo della storia dell’arredamento e delle arti applicate e decorative.

Già nel medioevo l’Italia è l’ombelico del Mediterraneo; la centralità dell’Italia è confermata anche dal mito di Roma, Città Eterna e Caput Mundi. Sostituendosi a Gerusalemme quale centro della Cristianità, è la meta privilegiata dei pellegrini, ma anche di umanisti e cultori dell’antico, precursori del viaggio laico di formazione che diverrà, a partire dal XIV secolo e fino al XIX secolo, il “Grand Tour”.

Come e quando è nato il suo interesse per l’antiquariato? Sin da bambino probabilmente per caso; ho sempre trovato interessante e affascinante leggere la storia che ogni oggetto in qualche modo incarna.

Di cosa parlerà il 13 ottobre? Parlerò in generale del Grand Tour perché il tempo che mi è stato dato è ridotto, quindi cercherò di dare più informazioni e dettagli possibili. Il Grand Tour è un fenomeno per il quale non esisteva nazione straniera in cui i giovani delle più influenti famiglie non venissero inviati in Italia per perfezionare il loro processo educativo. Una vera e propria “immersione nell’antichità” alla ricerca dei fasti del passato e delle più profonde radici della cultura europea; dunque il Grand Tour è un fenomeno che ha mosso sicuramente tutta l’Europa, se non anche altri continenti.

C’è qualche legame tra il turismo attuale e i viaggiatori del ‘700? Sicuramente si, molti luoghi comuni che si sono radicati nei secoli passati trovano ancora attualità. Che senso ha ricordare il Grand Tour?  Ricordare il Grand Tour dovrebbe risvegliare la coscienza italiana e la consapevolezza di un grande passato, ovvero di quando l’Italia era il centro del Mondo e veniva considerata anche un punto di riferimento per tutti. Spesso l’italiano non si rende di in quale meraviglia vive.

Qual’è il suo ricordo di viaggio più bello? Devo dire che ogni viaggio è un’esperienza, quindi ogni viaggio lascia dei ricordi, delle sensazioni; non credo ci sia un viaggio più bello di un altro ma semplicemente ricordi diversi e magari più belli di altri, ma questo è soggettivo.

Che cosa si aspetta dal pubblica della serata del 13 ottobre? La domanda qui andrebbe invertita, cioè cosa il pubblico si aspetta dalla serata del 13 ottobre; io spero che ce lo dica il pubblico appena dopo la serata, spero che rimanga incuriosito e soddisfatto nonostante il breve tempo che mi è stato dato a disposizione.