L’ultimo simbolista: Wildt

wildtLa mostra alla Galleria d’Art Moderna di Milano termina oggi, 28 febbraio 2016.  Qui vi sono 55 sculture in diversi materiali che seguono la crescita artistica del maestro milanese, caratterizzata dalle deformazioni della materia e da concetti immateriali. Il percorso espositivo presenta sculture di Wildt in marmo, gesso, bronzo ed è centrato sulla resa plastica e materiale di alcuni soggetti portanti della sua produzione, proposti in molti casi in più versioni proprio per sottolineare la sua ricerca sugli effetti dei diversi materiali, ossessione di tutto il suo lavoro d’artista.

Wilde (1868-1931) è cresciuto negli anni di diffusione del Liberty,  prima, del Simbolismo, poi, ha saputo elaborare un linguaggio personalissimo dove l’Espressionismo si mescola a reminiscenza dell’arte antica, del Rinascimento, ma anche Neogotiche, per dare vita a potenti soluzioni formali che ne hanno determinato un successo di critica controverso. Si può dire, dunque, che l’artista abbia personalizzato ed utilizzato una serie di movimenti artistici che lo hanno reso unico ed originale. La mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Milano si è tenuta dal 27 novembre 2015 al 20 febbraio 2016, dando, in questo modo, un’occasione unica per riscoprire la capacità di Wildt di infondere forza e carattere ai soggetti sacri e profani attraverso un gioco di luci, ombre e volumi nel marmo, suo materiale di elezione.